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Strutture Condizionali (if, else) in Pine Script – 18

Ciao a tutti gli aspiranti trader e programmatori! Oggi ci addentriamo nel mondo della logica condizionale in Pine Script. Le strutture condizionali come if e else sono fondamentali per creare script che si adattino dinamicamente alle condizioni di mercato. In questa guida dettagliata, esploreremo come utilizzare queste strutture per prendere decisioni intelligenti nei vostri script. Preparatevi per un’avventura emozionante nel mondo della programmazione di indicatori personalizzati!


Introduzione alle Strutture Condizionali

Le strutture condizionali permettono al vostro script di eseguire azioni diverse in base a determinate condizioni. Questo è fondamentale per creare indicatori dinamici che si adattino alle mutevoli condizioni di mercato.


Utilizzo di “if” per le Decisioni

La struttura if è la base delle strutture condizionali. Consente di eseguire un blocco di codice se una condizione è vera.

pinescriptCopy code//@version=4
study("Esempio di if", overlay=true)

// Definiamo una variabile di prezzo
price = close

// Se il prezzo è superiore a 100, tracciamo una freccia verde
if price > 100
    arrow_color = color.green
    label_text = "Prezzo sopra 100"
    label_color = color.green

Nell’esempio sopra, se il prezzo è superiore a 100, tracciamo una freccia verde e aggiungiamo un’etichetta “Prezzo sopra 100” di colore verde.


Utilizzo di “if-else” per Decisioni Alternative

La struttura if-else consente di gestire alternative. Se la condizione if è falsa, il blocco else verrà eseguito.

pinescriptCopy code//@version=4
study("Esempio di if-else", overlay=true)

// Definiamo una variabile di prezzo
price = close

// Se il prezzo è superiore a 100, tracciamo una freccia verde,
// altrimenti tracciamo una freccia rossa
if price > 100
    arrow_color = color.green
    label_text = "Prezzo sopra 100"
    label_color = color.green
else
    arrow_color = color.red
    label_text = "Prezzo sotto o uguale a 100"
    label_color = color.red

Nell’esempio sopra, se il prezzo è superiore a 100, tracciamo una freccia verde e aggiungiamo un’etichetta verde. Altrimenti, tracciamo una freccia rossa e aggiungiamo un’etichetta rossa.


Esempio Completo: Indicatori Personalizzati con Strutture Condizionali

Uniamo tutto insieme per creare un indicatore personalizzato che utilizzi la logica condizionale.

pinescriptCopy code//@version=4
study("Indicatori Personalizzati con Strutture Condizionali", overlay=true)

// Definiamo una variabile di prezzo
price = close

// Se il prezzo è superiore a 100, tracciamo una freccia verde,
// altrimenti tracciamo una freccia rossa
if price > 100
    plotarrow(arrow_color, "Arrow", offset=-1)
    label.new(bar_index, price, text=label_text, style=label.style_label_up, color=label_color)
else
    plotarrow(arrow_color, "Arrow", offset=-1)
    label.new(bar_index, price, text=label_text, style=label.style_label_down, color=label_color)

In questo esempio, utilizziamo la logica condizionale per tracciare freccie e aggiungere etichette di testo in base al prezzo.


Conclusione

Ecco a voi, aspiranti trader e programmatori, una guida dettagliata sulle strutture condizionali (if, else) in Pine Script! Spero che questa guida vi abbia fornito una comprensione chiara di come utilizzare queste strutture per prendere decisioni intelligenti nei vostri script. Continuate a esplorare e a sperimentare con la logica condizionale e scoprirete infinite possibilità per creare indicatori personalizzati che si adattino dinamicamente alle condizioni di mercato. Buon coding e buon trading! 🚀

Risorse Aggiuntive

  • Documentazione UfficialePine Script Reference
  • Corsi e Tutorial: Cercate su YouTube e piattaforme di e-learning per ulteriori tutorial e corsi su Pine Script.

Se questo articolo ti è stato utile, condividilo con altri aspiranti programmatori e trader! Seguimi per ulteriori guide e consigli su Pine Script e il mondo del trading. Buona fortuna e buon trading! 🚀

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EURUSD – RSI – Strategia Automatica

Ciao, in questo articolo ti parlo di una semplicissima strategia automatizzata che può portare buoni profitti, se accettiamo i compromessi.

Ciao sono Drilon e sono un programmatore con la passione per la finanza personale, questo è il mio blog dove racconto il mio percorso. Questa strategia si basa semplicemente sull’indicatore relative strength index (RSI).

Idea di base

La logica è molto semplice, quando l’rsi arriva in zona di ipervenduto, chiude tutte le posizioni in sell e ne apre una in buy. Quando l’rsi arriva in zona di ipercomprato, chiude tutte le posizioni in buy e ne apre una in sell.

Da qui possiamo anche capire quali sono i parametri della strategia. Ah una cosa importante, questa strategia è senza stoploss, quindi da fare attenzione e da valutare bene!

Processo

Partendo dall’ottimizzazione dei parametri in un periodo che va dal 2019 al 2023 trovo le migliori combinazioni in questo lasso di tempo. Dopodiché la testo in un range più ampio che va dal 2011 al 2023.

Se in entrambe le situazioni la strategia si comporta bene ed ha un andamento che reputo valido a quel punto la metto in live.

Ottimizzazione

I migliori parametri che ho ottenuto dopo l’ottimizzazione sono:

  • takeProfit: 100000 (non ottimizzato, non si utilizza)
  • stopLoss: 100000 (non ottimizzato, non si utilizza)
  • overBougth: 81
  • overSell:31
  • period: 5
  • lotti: 0.1 (non ottimizzato)
  • maxOrder: 1 (non ottimizzato, il numero di ordini aperti nello stesso momento)

Questo è il risultato invece:

Un bel 560%! Però vediamo un po’ i dati statistici che sono molto importanti per la valutazione di una strategia. Non facciamoci fregare dalle performance!

Possiamo vedere che ha avuto un discreto drawdown che, personalmente, non sono disposto a subire. Abbiamo un profit factor maggiore di 1, quindi non male e vediamo anche che la perdita maggiore è di circa -450$. Il tutto è stato fatto con un portafoglio da 1000$ di partenza.

Problemi

Come possiamo notare dal backtest ci sono dei momenti in cui la strategia ha dei drawdown notevoli. Andando ad analizzare nel dettaglio, si vede che la strategia apre una posizione nel verso sbagliato, quando siamo vicini a un’inversione di trend, ed l’indicatore non arriva mai nella zona opposta per poter chiudere.

Questo è un po’ il problema generale dell’RSI, che magari è in zona di ipervenduto, ma prima di arrivare in ipercomprato passa del tempo perché siamo in un trend fortemente ribassista.

Questa cosa si può migliorare introducendo magari una media mobile o qualche altro indicatore. Da valutare.

Conclusione

Ora che abbiamo i dati alla mano possiamo valutare al meglio e decidere se metterla in live oppure no. Le domande che mi faccio sono:

  • Sono disposto a subire un drawdown maggiore del 50%?
  • Posso gestire emotivamente una perdita di -450$?
  • Quanti loss di fila posso sopportare?

Rispondendo a queste domande ti fai già un’idea se la strategia va bene per te oppure no!

Io personalmente posso metterla in live ma riducendo i lotti, perché comunque vedo che nel lungo termine è una strategia profittevole, però non sono disposto a rischiare così tanto.

Posso gestire invece una perdita di -45$ invece di -450$, riducendo i lotti a 0.01. Di conseguenza diminuisce anche il guadagno, invece del 560% sarà circa il 56% in 11 anni, però mi va comunque bene!

Sisi ora ti do il codice, però ricorda che è importante capire come funziona una strategia, utilizzarla sapendo cosa aspettarci!

Da qui puoi vedere come utilizzare cTrader (piattaforma che utilizzo): LINK

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Codice

using System;
using System.Linq;
using cAlgo.API;
using cAlgo.API.Indicators;
using cAlgo.API.Internals;
using cAlgo.Indicators;

namespace cAlgo.Robots
{
    [Robot(TimeZone = TimeZones.UTC, AccessRights = AccessRights.None)]
    public class IIRsi: Robot
    {

        [Parameter("Source", Group = "Data series")]
        public DataSeries Source { get; set; }

        [Parameter(DefaultValue = 100000)]
        public double takeProfit { get; set; }

        [Parameter(DefaultValue = 100000)]
        public double stopLoss { get; set; }

        [Parameter(DefaultValue = 70)]
        public int overBougth { get; set; }

        [Parameter(DefaultValue = 30)]
        public int overSell { get; set; }

        [Parameter(DefaultValue = 60)]
        public int period { get; set; }

        [Parameter(DefaultValue = 0.01)]
        public double lots { get; set; }

        [Parameter(DefaultValue = 1)]
        public int maxOrder { get; set; }

        private RelativeStrengthIndex rsi;


        protected override void OnStart()
        {
            // Put your initialization logic here

        }

        protected override void OnBar()
        {
            // Put your core logic here
            rsi = Indicators.RelativeStrengthIndex(Source, period);
            
            
            int currentBar = Bars.Count - 1;
            bool check = true; //checkTime();
            var positions = Positions.FindAll("Order");
            if (check == true)
            {
                

                if (rsi.Result.LastValue < overSell)
                {
                    Close(TradeType.Sell);
                    Open(TradeType.Buy, lots);
                }

                if (rsi.Result.LastValue > overBougth)
                {
                    Close(TradeType.Buy);
                    Open(TradeType.Sell, lots);
                }

            }
           
        }


        private void Close(TradeType tradeType)
        {
            foreach (var position in Positions.FindAll("OrderRSI", SymbolName, tradeType))
                ClosePosition(position);
        }

        private void Open(TradeType tradeType, double lots)
        {
            var position = Positions.FindAll("OrderRSI", SymbolName, tradeType);
            var volumeInUnits = Symbol.QuantityToVolumeInUnits(lots);
            if (position == null || position.Length < maxOrder)
                ExecuteMarketOrder(tradeType, SymbolName, (double)volumeInUnits, "OrderRSI", stopLoss, takeProfit);
        }
    }
}

Come si forma un’economia e perché cresce?

Come si forma un’economia e perché cresce? In generale, un’economia è un sistema interconnesso di lavoro umano, scambio e consumo. Gli individui commerciano tra loro per migliorare il loro tenore di vita. Migliori standard di vita sono possibili quando il lavoro è più produttivo. 

La produttività è guidata dalla specializzazione, dall’innovazione tecnologica e dal capitale circolante. L’unico modo sostenibile per far crescere un’economia è aumentare la produttività .

Cos’è un’economia?

La maggior parte delle economie si distingue l’una dall’altra per i confini regionali (l’economia statunitense, l’economia cinese, l’economia del Colorado), sebbene tale distinzione sia diventata meno precisa con l’ascesa della globalizzazione

Non ci vuole uno sforzo governativo pianificato per creare un’economia, ma ce ne vuole uno per limitarla e modellarla artificialmente.

La natura fondamentale dell’attività economica differisce solo da luogo a luogo in base alle restrizioni imposte agli attori economici. Tutti gli esseri umani devono affrontare la scarsità di risorse e informazioni imperfette. L’economia della Corea del Nord è molto diversa dalla Corea del Sud, nonostante un’eredità, persone e un insieme di risorse simili. È l’ordine pubblico che rende le loro economie così distinte.

Formazione economica

Un’economia si forma quando gruppi di persone sfruttano le loro abilità, interessi e desideri unici per commerciare tra loro volontariamente. Le persone commerciano perché credono che li renda migliori

Storicamente, viene introdotta una forma di intermediazione (denaro) per facilitare il commercio.

Le persone vengono ricompensate finanziariamente in base al valore che gli altri attribuiscono ai loro risultati produttivi. Tendono a specializzarsi in ciò che li ritiene più preziosi. La somma totale di questi sforzi produttivi è indicata come economia.

Crescere un’economia

Un singolo lavoratore è più produttivo (e vale di più) quando può trasformare in modo più efficiente le risorse in beni e servizi di valore. 

Questo potrebbe essere qualsiasi cosa, da un agricoltore che migliora i raccolti a un giocatore di hockey che vende più biglietti e magliette. Quando un intero gruppo di attori economici può produrre beni e servizi in modo più efficiente, si parla di crescita economica.

Le economie in crescita trasformano meno in più, più velocemente. Questo surplus di beni e servizi facilita il raggiungimento di un certo tenore di vita. Questo è il motivo per cui gli economisti sono così preoccupati per la produttività e l’efficienza. È anche il motivo per cui i mercati premiano coloro che producono più valore agli occhi dei consumatori.

Ci sono solo una manciata di modi per aumentare la produttività reale. Il più ovvio è avere strumenti e attrezzature migliori, che gli economisti chiamano beni capitali: l’agricoltore con un trattore è più produttivo dell’agricoltore con solo una piccola pala.

Ci vuole tempo per sviluppare e costruire beni strumentali, il che richiede risparmi e investimenti. I risparmi e gli investimenti aumentano quando il consumo presente viene ritardato per il consumo futuro. Il settore finanziario (bancario e interessi) fornisce questa funzione nelle economie moderne.

L’altro modo per migliorare la produttività è attraverso la specializzazione. I lavoratori migliorano la produttività delle loro competenze e dei beni strumentali attraverso l’istruzione, la formazione, la pratica e nuove tecniche. 

Quando la mente umana comprende meglio come utilizzare gli strumenti umani, vengono prodotti più beni e servizi e l’economia cresce. Ciò aumenta il tenore di vita.

Che cos’è l’economia?

L’economia è lo studio di come individui e gruppi assegnano risorse limitate da utilizzare per la produzione, la distribuzione e il consumo. Di solito è suddiviso in macroeconomia, che esamina l’economia in generale, e microeconomia, che esamina le singole persone e le imprese.

Cosa sono gli indicatori economici?

Gli indicatori economici sono rapporti sull’andamento di un’economia in settori chiave. Questi rapporti vengono pubblicati periodicamente e tendono ad avere un impatto sulla performance delle azioni, sulla politica dei tassi di interesse e sulla politica governativa. Alcuni esempi includono PIL, vendite al dettaglio e dati sull’occupazione.

Quali sono i tipi di sistemi economici?

I principali tipi di sistemi sono il primitivismo, in cui gli individui autoproducono bisogni e desideri.

Il feudalesimo, dove la crescita economica è guidata dalla produzione per classe sociale; 

Il capitalismo, in cui gli individui e le imprese possiedono beni strumentali e la produzione è guidata dalle dinamiche di domanda e offerta dell’economia di mercato; 

Il socialismo, in cui le decisioni di produzione sono prese da un gruppo e molte funzioni economiche sono condivise da tutti; 

Il comunismo, un tipo di economia di comando in cui la produzione è centralizzata attraverso il governo.

Adesso ne sai di più di come si forma un’economia e perché cresce?

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Come calcolare il rendimento atteso del portafoglio

Come calcolare il rendimento atteso del portafoglio è sicuramente utile. Non limitandosi soltanto al singolo investimento, ma considerando tutto l’insieme, così fa un buon investitore, perchè? Perchè non si lascia niente al caso!

Come calcolare il rendimento atteso

Come calcolare il rendimento atteso del portafoglio

Per calcolare il rendimento atteso di un portafoglio, l’investitore deve conoscere il rendimento atteso di ciascuno dei titoli nel proprio portafoglio nonché il peso complessivo di ciascun titolo nel portafoglio. Ciò significa che l’investitore deve sommare le medie ponderate dei tassi di rendimento previsti (RoR) di ciascun titolo .

Un investitore basa le stime del rendimento atteso di un titolo sul presupposto che ciò che è stato dimostrato vero in passato continuerà ad essere dimostrato vero in futuro. 

L’investitore non utilizza una visione strutturale del mercato per calcolare il rendimento atteso. Invece, trovano il peso di ogni titolo in portafoglio prendendo il valore di ciascuno dei titoli e dividendo per il valore totale del titolo.

Una volta che il rendimento atteso di ciascun titolo è noto e il peso di ciascun titolo è stato calcolato, un investitore moltiplica semplicemente il rendimento atteso di ciascun titolo per il peso dello stesso titolo e somma il prodotto di ciascun titolo.

Formula per il rendimento atteso

Supponiamo che il tuo portafoglio contenga tre titoli. L’equazione per il suo rendimento atteso è la seguente:

Ep = w 1 E 1 + w 2 E 2 + w 3 E 3

dove: n si riferisce al peso del portafoglio di ciascuna attività ed n al suo rendimento atteso.

Sicuramente non siamo dei veggenti, quindi introduciamo il concetto di deviazione standard per dare un “range” alla nostra previsione.

Come si calcola la deviazione standard di un portafoglio?

A differenza del semplice calcolo della media ponderata per il rendimento atteso del portafoglio, la deviazione standard del portafoglio deve tenere conto delle correlazioni tra ciascuna classe di attività. 

L’implicazione è che l’aggiunta di attività non correlate a un portafoglio può comportare un rendimento atteso più elevato e allo stesso tempo ridurre il rischio del portafoglio. 

Di conseguenza, il calcolo può diventare rapidamente complesso e ingombrante man mano che vengono aggiunti più asset. 

Per un portafoglio a 2 asset, la formula per la sua deviazione standard è:

σ = (w 2 σ  + w 2 σ  + 2w 1 w 2 Cov 1,2 ) 1/2

dove: n è il peso del portafoglio di una delle due attività, σ 2 la sua varianza e Cov 1,2, la covarianza tra le due attività.

Esempio

Si consideri un portafoglio composto da due azioni:

  • 75 azioni della società Coca Cola
  • 50 azioni della società Microsoft

Il 10 ottobre 2005, il prezzo di mercato dei due titoli è:

  • Coca Cola $41,16
  • Microsoft $26,67

Il valore totale del portafoglio è pari a $4420.

Pertanto il peso di portafoglio di Coca Cola è 69.8%, il peso di Microsoft è 30,2%. Assumendo che il rendimento atteso sarà del 10% per Coca Cola e del 15% per Microsoft.

Il rendimento atteso del portafoglio sarà

11,5% [=0.698 x 0.10 + 0.301x 0.15]

Per il calcolo della varianza del portafoglio è innanzitutto necessario conoscere la devizione standard passata di ciascun titolo: si supponga che esse siano 35% per Coca Cola e 50% per Microsoft.

Assumendo che i rendimenti dei due titoli siano positivamente, ma non perfettamente, correlati (ad esempio coefficiente di correlazione pari a 0,5), la varianza del portafoglio è pari a

11.9% = [(0.698)^2 x (0.35)^2] + [(0.302)^2 x (0.50) ^2] + 2 (0.698 x 0.302 x 0.5 x 0.35 x 0.50).

Pertanto la deviazione standard è del 34.5% = radicequadrata di (11,9).

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Che cos’è la due diligence?

Cos’è la due diligence? La due diligence è un’indagine o una revisione eseguita per confermare fatti o dettagli di una questione in esame. Nel mondo finanziario, la due diligence richiede un esame dei registri finanziari prima di concludere una transazione proposta con un’altra parte.

cos'è la due diligence
Che cos’è la due diligence

Capire la Due Diligence

La due diligence è diventata una pratica comune (e un termine comune) negli Stati Uniti con l’approvazione del Securities Act del 1933 . Con quella legge, i commercianti di valori mobiliari e gli intermediari sono diventati responsabili della divulgazione completa delle informazioni rilevanti sugli strumenti che stavano vendendo. 

La mancata divulgazione di queste informazioni a potenziali investitori ha reso i concessionari e gli intermediari responsabili di procedimenti penali.

cos'è la due diligence
Che cos’è la due diligence

La due diligence viene eseguita da analisti di ricerca azionaria , gestori di fondi, broker-dealer, investitori individuali e società che stanno valutando l’acquisizione di altre società. 

La due diligence da parte dei singoli investitori è volontaria. Tuttavia, i broker-dealer sono legalmente obbligati a condurre la due diligence su un titolo prima di venderlo.

Tipi di due diligence

A seconda del suo scopo, la due diligence assume forme diverse.

Due diligence specifica per il contesto

  • La due diligence commerciale considera la quota di mercato e il posizionamento competitivo di un’azienda, comprese le sue prospettive future e le opportunità di crescita. Ciò prenderà in considerazione la catena di approvvigionamento dell’azienda dai fornitori ai clienti, l’analisi di mercato, la pipeline di vendita e la pipeline di ricerca e sviluppo. Ciò può comprendere anche le operazioni complessive di un’azienda, inclusi la gestione, le risorse umane e l’IT.
  • La due diligence legale assicura che un’azienda disponga di tutte le sue info legali, normative e di conformità. Ciò include tutto, dal contenzioso in sospeso ai diritti di proprietà intellettuale per essere sicuri che la società sia stata correttamente costituita
  • La due diligence finanziaria controlla i rendiconti finanziari e i libri contabili di un’azienda per assicurarsi che non vi siano irregolarità e che l’azienda abbia solide basi finanziarie.
  • La due diligence fiscale esamina l’esposizione fiscale dell’azienda, se può avere imposte arretrate e dove può ridurre il suo carico fiscale in futuro.

Due diligence hard vs. soft

La due diligence può essere classificata come “hard” o “soft” in base all’approccio utilizzato.

  • L’hard due diligence riguarda i numeri e i dati trovati sui rendiconti finanziari come lo stato patrimoniale e il conto economico. Ciò può comportare l’analisi fondamentale e l’uso di rapporti finanziari per avere un’idea della posizione finanziaria di un’azienda e fare proiezioni nel futuro. Questo tipo di due diligence può anche identificare segnali di allarme o incongruenze contabili, tuttavia, la due diligence difficile, che è guidata dalla matematica e dalla legalità, è suscettibile di interpretazioni rosee da parte di venditori desiderosi. La soft due diligence funge da contrappeso quando i numeri vengono manipolati o enfatizzati eccessivamente.
  • La soft due diligence è un approccio più qualitativo che guarda ad aspetti come la qualità della gestione, le persone all’interno dell’azienda e la fedeltà della sua base di clienti. Ci sono davvero molti fattori di successo aziendale che i numeri non possono cogliere appieno, come le relazioni con i dipendenti, la cultura aziendale e la leadership. Quando le operazioni di fusione e acquisizione falliscono, come si stima nel 70%-90% di esse, è spesso perché l’elemento umano viene ignorato.

Nozioni di base sulla due diligence per gli investimenti in startup

cos'è la due diligence
Che cos’è la due diligence

Ecco alcune mosse specifiche per l’avvio.

  • Includere una strategia di uscita. Pianifica una strategia per recuperare i tuoi soldi in caso di fallimento.
  • Prendi in considerazione l’idea di entrare in una partnership: i partner dividono il capitale e il rischio, quindi perdono meno se l’attività fallisce.
  • Scopri la strategia di raccolta per il tuo investimento. Le aziende promettenti potrebbero fallire a causa di un cambiamento nella tecnologia, nella politica del governo o nelle condizioni del mercato. Stai alla ricerca di nuove tendenze, tecnologie e marchi e preparati a raccogliere quando scopri che l’azienda potrebbe non prosperare con i cambiamenti.
  • Scegli una startup con prodotti promettenti. Poiché la maggior parte degli investimenti viene raccolta dopo cinque anni, è consigliabile investire in prodotti che hanno un ritorno sull’investimento (ROI) crescente per quel periodo.
  • Al posto di numeri concreti sulla performance passata, osserva il piano di crescita dell’azienda e valuta se sembra essere realistico.

Quindi?

La due diligence aiuta gli investitori e le aziende a comprendere la natura di un’operazione, i rischi connessi e se è adatta al loro portafoglio clienti. In sostanza, un’attività di due diligence su un potenziale affare è essenziale per prendere decisioni di investimento informate

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