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Cosa è una Trendline?

Come si trova un trend? Cosa sono le operazioni contro trend? E il trading con le trendline? Come si tracciano le trendline?

Il trend indica la tendenza presa dal prezzo in un determinato orizzonte temporale.

I tipi di trend

Prendendo un semplice grafico a barre, a candele giapponesi o ancora più semplicemente a linea, si può notare la sequenza di massimi e minimi che caratterizzano un titolo.

Il trend potrà essere rialzista o ribassista, in maniera visiva individueremo subito su un grafico, se sale, una tendenza rialzista, se scende, una tendenza ribassista.

Ma da cosa sono dati questi rialzi e ribassi?

Un trend rialzista è una sequenza di massimi crescenti e minimi crescenti, per intenderci questi minimi devono essere sempre un po’ più alti del minimo precedente. Al contrario in presenza di massimi decrescenti e minimi decrescenti si avrà un trend ribassista, una tendenza del titolo a scendere, si parla anche di down trend.

Ma cosa succede se abbiamo una successione indefinita di massimi e minimi?

Anche quello indica una tendenza nel mercato e si parla infatti di side way , tradotto, fase laterale del mercato. I titoli in trend laterale seguono una linea orizzontale e non notiamo un rialzo o un ribasso.

In questo caso avremo delle oscillazioni dei prezzi che vengono racchiuse in un ipotetico rettangolo.

Avremo così i prezzi “intrappolati” tra supporti e resistenze.

trendline nel trading

Vediamo nel grafico successivo il caso di un rialzo, i massimi salgono e così i minimi.

Ma cosa succede nell’area evidenziata più in grigio? 

Facendo uno zoom possiamo vedere che in quella fase i massimi e i minimi sono indefiniti. Quindi nel lungo termine la tendenza è rialzista ma sul breve termine c’è un trend laterale.

minimi e massimi trading

Seppure la tendenza di fondo sia rialzista, su uno stesso titolo ci possono essere quindi più trend in atto.

Come trovare il trend di un titolo?

Guardate l’andamento di questo titolo nel grafico in basso.

Ci sono tre trend in atto: un trend di lungo rialzista, un trend correttivo e poi un trend laterale.

Il trend di lungo resta positivo i due trend di breve sono quello correttivo e quello laterale che però rimangono sulla linea del trend rialzista del lungo periodo.

come trovare un trend nel trading

Un trend correttivo consiste proprio in una tendenza al ribasso che va a corregger. Si può quindi dire che nel trovare un trend e capire come sfruttarlo dobbiamo tenere in conto anche l’orizzonte temporale.

Per questo possiamo distinguere come visto 3 categorie di trend:

  1. trend di lungo periodo
  2. i trend di medio periodo
  3. trend di breve periodo

Per trovarli quello che dovremo fare sarà di condurre un’analisi temporale del titolo.

Per le analisi di lungo termine dovremo tenere in conto un orizzonte temporale di almeno 5 anni, per trend di medio andremo su 1 massimo 2 anni, su quelli di breve termine le analisi avranno durata di pochi mesi, tre o quattro o anche meno.

Anche i trend giornalieri vengono sfruttati per analizzare i trend di medio o breve periodo.

Come sfruttare un trend nel trading?

Non c’è una sola risposta esatta perché molto dipende dal tipo di trade che fate e dal vostro personale orizzonte temporale.

In realtà in questo caso la domanda giusta è: quale trend sfruttare?

Conviene tendenzialmente investire seguendo la tendenza di fondo, più lunga è la durata di un trend più in generale questo è forte.

Come trovare un trend con le trend line?

Una trend line, nella sua versione più basilare, è una linea di tendenza utilizzata per identificare meglio il trend.

Come tracciare una trendline?

Già saprete, sul grafico possiamo identificare 3 tipi di trend:

  1. Rialzista
  2. Laterale
  3. Ribassista

Un trend rialzista è definito da una serie di massimi e minimi crescenti.

trend rialzista trading

Per delineare meglio questo trend, valutarne l’inclinazione e di conseguenza la forza e allo stesso tempo la sostenibilità nel tempo, possiamo usare una trend line che va ad unire i minimi di reazione.

esempi trend trading

Allo stesso modo, ma unendo i massimi di reazione, possiamo andare a delineare un trend ribassista, caratterizzato da massimi e minimi decrescenti.

Nel passaggio tra un trend rialzista e quello ribassista e viceversa, o talvolta anche solo nelle correzioni minori che si presentano all’interno di un movimento, si va ad instaurare un trend laterale.

trend laterale

In questo contesto il prezzo è bloccato in un range di prezzo e fatica a prendere una direzione.

Come avrete già notato, l’orizzonte temporale analizzato ci vincola nell’identificazione del trend, ma per il momento sorvoliamo.

Come fare trading con le trendline

Identificato il trend sull’orizzonte temporale sul quale vogliamo operare, cerchiamo di trarne quante più informazioni possibili.

Tanto per iniziare uno dei principi fondamentali dell’analisi tecnica è che i prezzi si muovono in trend, di conseguenza una volta instaurato un trend è più probabile che questo continui la sua corsa piuttosto che la inverta.

Ancor meglio con le trend line, riuscire ad individuarne l’inclinazione ci dà un ulteriore indicazione sulla sostenibilità nel tempo di tale trend.

Un’inclinazione ideale che rispecchia un trend salutare è quella intorno ai 45 gradi.

Inclinazioni più ripide, quindi oltre i 45 gradi, delineano un trend si forte, ma difficilmente sostenibile nel tempo.

Viceversa, inclinazioni meno ripide, sotto i 45 gradi, delineano trend più deboli.

Come identificare i target nel trading

Infine, andiamo a vedere un esempio pratico di identificazione di un target in seguito alla rottura di una trend line.

Scelto l’orizzonte temporale sul quale vogliamo operare e identificata la trend line, ne attendiamo la rottura che dovrà avvenire possibilmente con forti volumi in espansione.

Una volta rotta va rilevata la massima distanza tra il massimo, in caso di trend rialzista, o il minimo, in caso di trend ribassista, e la trend line stessa.

come trovare target nel trading

Tale distanza va riportata verticalmente sul punto di rottura ad indicare l’eventuale target.

Questa è solo una tecnica base.

Soprattutto per l’individuazione di eventuali target o punti di inversione, esistono diverse varianti.

Fonte: segnaliditrading.net

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Cosa sono i BOND?

Cosa sono i BOND? I BOND, chiamati anche obbligazioni in Italia, sono titoli di debito emessi da società ma anche da enti pubblici che danno al possessore il diritto di rimborso per una qualsiasi somma di denaro prestata all’emettitore più gli interessi maturati.

La prassi vuole che alla scadenza del valore nominale, l’emittente versi al creditore l’intero capitale in un’unica soluzione, mentre per gli interessi maturati si procede con versamenti periodici su base trimestrale, semestrale o annuale.

Quando si compra un’azione di una società si diventa soci dell’azienda e quindi si partecipa al capitale di rischio e di conseguenza ci si sottopone a una maggiore incertezza, in cambio di rendimenti probabilmente più elevati.

Chi invece acquista un’obbligazione (BOND) compra parte del debito di una società (o di uno Stato) rappresentato da un titolo, e ne diventa soltanto creditore. In teoria dunque, a meno di un default (cioè di un fallimento) della società o dello Stato in questione, il creditore deve riavere a una scadenza prefissata il capitale sottoscritto più gli interessi previsti dal contratto.

Ogni bond ha comunque delle caratteristiche fondamentali:

  • un valore nominale, che corrisponde al capitale che viene sottoscritto nella fase iniziale e risarcito alla scadenza
  • una cedola o coupon, che corrisponde all’interesse periodico che l’emittente paga periodicamente ai propri obbligazionisti
  • una scadenza che indica la data entro la quale viene riconsegnato all’obbligazionista il proprio capitale iniziale
  • un emittente, ossia la società o lo Stato che hanno emesso l’obbligazioni, in sostanza si indebita sul mercato anzichè ricorrere a finanziamenti bancari o di altri soggetti.

Un’obbligazione può essere emessa:

  • alla pari: in questo caso il valore nominale coincide con il valore di emissione. Per esempio 100 euro di un par bond richiedono un investimento di 100 euro nell’obbligazione
  • sotto la pari: prezzo di emissione è inferiore al valore nominale. Un investitore compra per esempio 90 euro di bond (emissione al 90%) e riceve alla scadenza 100 euro.
  • sopra la pari: il prezzo di emissione è maggiore del valore nominale. Un investitore compra per esempio 110 euro di bond (emissione al 110%) e riceve alla scadenza 100 euro.

Esistono ulteriori suddivisioni fra i vari tipi di obbligazione che un investitore deve tenere presente.
Le obbligazioni possono, infatti, essere:

  • a cedola fissa: questo tipo assai diffuso di bond corrisponde un interesse fisso a scadenze stabilite;
  • indicizzate: pagano una cedola variabile che in genere dipende dall’andamento di un indicatore come un listino azionario, un tasso d’interesse bancario, un cambio valutario e simili;
  • senza cedola o zero coupon: sono le emissioni sotto la pari di cui sopra. La differenza fra il capitale restituito e quello sottoscritto costituisce il corrispettivo del rischio.

La strategia di trading del Turnaround Tuesday

Cos’è Turnaround Tuesday?

Il mercato azionario ha la tendenza a cambiare direzione e a muoversi nella direzione opposta rispetto alla mossa precedente prima del lunedì.

Ad esempio, se il mercato è in ribasso di lunedì, è probabile che otterrai rendimenti superiori alla media nei prossimi giorni. Al contrario, se lunedì è molto forte, il rendimento nei giorni successivi è sostanzialmente inferiore rispetto a una giornata in ribasso.

La madre di tutti i Turnaround Tuesdays!

Per darti un esempio di Turnaround Tuesday, guarda cosa è successo alla madre di tutti i Turnaround Tuesday: il Black Monday del 19 ottobre 1987.

Dopo una giornata drammatica lunedì 19 ottobre, il mercato è rimbalzato del 5,3% martedì e del 9,1% mercoledì!

Turnaround Tuesdays strategia di trading numero uno:

Testiamo la seguente strategia:

1) Oggi è lunedì.

2) La chiusura deve essere inferiore di almeno l’1% rispetto alla chiusura di venerdì.

3) Se uno e due sono veri, entra alla chiusura.

4) Uscita alla chiusura martedì.

Questa semplice strategia di trading sembra piuttosto buona:

  • Numero di scambi: 163
  • Guadagno medio per operazione: 0,7%
  • CAGR è 3,9%
  • Esposizione/tempo nel mercato: 2,25%
  • Rapporto di vincita: 63%
  • Guadagno medio per vincitore: 1,75%
  • Perdita media per trade in perdita: -1,05%

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EURUSD – 1H

Strategia funzionante solo in EURUSD con time-frame a 1 ora.

Queste sono le statistiche della strategia in questione, l’importante è che ci sia una crescita costante

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Comprendere il flusso di cassa gratuito

Il flusso di cassa gratuito ci dice quanto denaro sta generando l’azienda dopo il pagamento di cose come tasse, buste paga, attrezzature, edifici ecc.

Il flusso di cassa gratuito è una misura importante per comprendere la redditività di un’azienda.

È difficile da manipolare e ci racconta una storia migliore di un’azienda rispetto ad altre metriche comunemente utilizzate come l’utile netto.

Il flusso di cassa gratuito può essere utilizzato dall’azienda in molti modi, ad esempio ripagando il debito, l’espansione dell’attività o pagando dividendi aggiuntivi ai propri investitori.

È un parametro fondamentale che gli investitori dovrebbero comprendere mentre fanno un’analisi fondamentale della società in cui vogliono investire.

flusso di cassa gratuito
flusso di cassa gratuito

Che cos’è il flusso di cassa gratuito?

Il flusso di cassa gratuito è indicato come il flusso di cassa di un’impresa dopo il pagamento di tutti i suoi debiti e altri obblighi finanziari.

Misura la quantità di denaro che un’azienda sta generando o con cui è rimasta una volta che l’importo del capitale circolante, nonché le spese in conto capitale, sono stati contabilizzati.

In altre parole, ci dice quanto denaro è disponibile per rimborsare i creditori e premiare gli investitori sotto forma di dividendo.

Questo denaro può essere utilizzato anche per espandere la scala del business, ridurre il debito, ecc. Pertanto, il flusso di cassa gratuito è una misura importante per analizzare la salute e le prestazioni finanziarie di un’azienda .

Calcolo del flusso di cassa gratuito:

Per calcolare il flusso di cassa gratuito, è necessario fare riferimento al rendiconto finanziario dell’azienda. Dal calcolo del free cash flow sono escluse le spese non monetarie che sono rilevate a conto economico.

Include anche le spese relative alle attrezzature e alla variazione del capitale circolante.

La formula più utilizzata per il calcolo del Free Cash Flow è la seguente:

FCF = Cassa operativa – Investimenti

Se stai analizzando un’azienda che non mostra le sue spese in conto capitale e il flusso di cassa operativo, ci sono altre formule che determineranno il flusso di cassa gratuito, come ad esempio:

  • Free cash flow = ricavi di vendita – (costi operativi + tasse) – investimenti necessari in capitale operativo
  • Free cash flow = utile operativo netto al netto delle imposte – investimento netto in capitale operativo

Tipi di flusso di cassa gratuito:

Di seguito sono riportati i tipi di flussi di cassa gratuiti:

1. Flusso di cassa gratuito verso l’equità:

Free Cash Flow to Equity noto anche come “Flusso di cassa libero con leva” viene calcolato dal rendiconto finanziario prendendo il flusso di cassa operativo riducendo le spese in conto capitale e quindi aggiungendo il debito netto emesso o riducendo il rimborso del debito netto.

Ciò include gli interessi passivi pagati sul debito e il debito netto emesso o rimborsato. Pertanto indica solo il flusso di cassa disponibile per gli investitori azionari.

Il flusso di cassa libero verso l’equità viene utilizzato anche nella modellazione finanziaria per determinare il valore dell’equità di un’impresa.

2. Flusso di cassa gratuito per l’azienda:

Il flusso di cassa gratuito per l’impresa (FCFF) mostra l’importo del flusso di cassa delle operazioni disponibile per la distribuzione dopo aver contabilizzato le spese di ammortamento, il capitale circolante, le tasse e gli investimenti.

Misura la redditività dell’azienda dopo tutte le spese e i reinvestimenti. Viene utilizzato come parametro fondamentale per confrontare e analizzare la salute finanziaria di un’azienda.

Considera tutti i flussi di cassa in entrata come i ricavi, tutti i deflussi di cassa come le spese ordinarie e anche tutti i contanti reinvestiti per far crescere l’attività. La quantità di denaro che rimane dopo aver condotto queste operazioni mostra il flusso di cassa gratuito di una società per l’azienda

Differenza tra flusso di cassa gratuito e flusso di cassa gratuito per l’azienda:

Una delle principali differenze tra il flusso di cassa gratuito e il flusso di cassa gratuito per l’azienda è che il primo include gli interessi passivi dell’azienda mentre quest’ultimo esclude gli interessi passivi e stima quali sarebbero le tasse senza gli interessi passivi.

Vantaggi:

Di seguito sono riportati alcuni dei vantaggi del flusso di cassa gratuito per:

  1. Investitori: gli investitori utilizzano questo parametro fondamentale per analizzare le società che mostrano una crescita. Li aiuta a determinare se un’azienda sta pagando dividendi o meno.
  2. Creditori: il flusso di cassa gratuito aiuta i creditori ad analizzare la capacità di rimborso di un’azienda. Aiuta anche a decidere se sanzionare un prestito a una società.
  3. Partner commerciali: gli individui che desiderano entrare a far parte di un modello di business di partnership spesso valutano l’FCF di un’azienda per stimare la fattibilità delle loro operazioni prima di prendere una decisione finale.

Limitazioni:

La spesa in conto capitale varia tra i settori. Pertanto, è necessario misurare il Free Cash Flow di un’azienda per un periodo più lungo in base al settore di appartenenza.

Un flusso di cassa libero elevato può anche indicare che l’azienda non sta investendo molto nella sua impresa. Considerando che un flusso di cassa libero basso non sempre significa che un’azienda ha una scarsa capacità finanziaria. Può anche significare espansione e crescita.

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